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Māter-ia – Vittorio Valiante

Māter-ia – Vittorio Valiante
Foto di Giuseppe Iannone

Hub-Side – Spazio Libero ha aperto le sue porte al pubblico sabato 30 luglio 2022 con l’ultimo progetto dell’artista Vittorio Valiante.

Māter-ia è il capolavoro artistico che decreta l’inizio del sodalizio tra l’artista e la comunità ed è la testimonianza dell’incontro creativo avvenuto nel Borgo Casamale tra il contemporaneo Valiante e il genio antico del maestro Angelillo Arcuccio.

Quella che ho realizzato per la Comunità è un’opera viva perché attuale. Ho plasmato un frammento di materia preziosa per raccontare il rapporto tra madri e figli. Ogni visitatore può infondere il proprio anelito di vita nell’immagine: accenderla con il pensiero o accarezzarla con il cuore. 

Non è un’opera immobile, ma composta da frammenti separati attraverso i quali è possibile far entrare la luce e l’aria, vedere la commistione di ricordi, di speranze, di colore, di lacrime e di sangue, insomma di tutti quei sentimenti che tengono in vita e uniti gli uomini e le pietre di una comunità” racconta l’artista.

La grande opera scomposta è l’inizio di una reinterpretazione contemporanea della pala d’altare di Angelillo Arcuccio presente nella chiesa della Collegiata in Santa Maria Maggiore nel borgo Casamale di Somma Vesuviana ed è posizionata nell’ipogeo sottostante la chiesa. 

Deposizione – Vittorio Valiante
Foto di Giuseppe Iannone

MATER-IA ( testo di Vittorio Valiante)

Un opera scomposta reinterpreta la pala d altare di Angelillo Arcuccio presente nella chiesa soprastante.
Frammenti di una storia Cristiana, dettagli che vogliono raccontarla ma non necessariamente collegarla ad essa.
Ogni frammento possiede diverse vite, le vite di chi osserva. Può essere percepita come opera finita e allo stesso tempo infinita poiché il continuo, le parti mancanti, il contesto e il tempo di questi frammenti possono essere assimilati e modificati in base alla propria percezione.
Lo spettatore grazie a singoli frammenti acquisisce il potere di decontestualizzare l’opera e renderla propria.
Siamo materia, carne, sangue, l’ opera rappresenta la madre e il figlio, elementi cardine nelle nostre vite.
Ogni uno di noi può identificarsi in essi e negli altri frammenti che coronano l’opera.

Annunciazione – Vittorio Valiante
Foto di Giuseppe Iannone
Madre – Vittorio Valiante
Foto di Giuseppe Iannone


L’opera ha lo scopo di arricchire il patrimonio artistico e monumentale della città spostando i confini temporali della Storia dell’Arte e di ampliare quelli spaziali della Comunità, infatti con l’inaugurazione si è restituito alla collettività “l’Abside” della chiesa: quale luogo civico prezioso, libero e aperto, dopo essere stato negli anni abbandonato, deturpato e utilizzato come deposito e parcheggio.

Il progetto Māter-ia di Vittorio Valiante è stato voluto e sostenuto dalle Associazioni Amici del Casamale e Tramandars.

L’opera è visibile attraverso una porta di vetro.

L’ingresso al luogo ed all’opera è libero e gratuito e lo sarà sempre.

L’opera è visibile su appuntamento.

Info e prenotazioni:

tramandars@gmail.com oppure amicidelcasamale@borgocasamale.it

Vittorio Valiante Materia
Māter-ia – Vittorio Valiante

Dove è inserita l’opera :

Ipogeo dell’abside ( Testo di Domenico Russo)

La struttura che ospita l’opera dell’artista Vittorio Valiante  è stata costruita negli ultimi decenni del secolo 18º, precisamente intorno al 1780 e si inquadra nella ristrutturazione neoclassica della chiesa  Collegiata che come sappiamo è seicentesca sorta su una precedente cappella intitolata a San Giacomo.

L’ipogeo in realtà è la base della nuova abside neoclassica che fu costruita ex novo allungando l’asse longitudinale della Chiesa verso il Nord, la struttura quindi in realtà non ha mai avuto una funzione cimiteriale che invece è esclusiva dell’area che si trova sotto la navata centrale, le cappelle ed il transetto, luogo in cui prima era probabilmente localizzato l’altare  seicentesco antecedente la ristrutturazione neoclassica.

Nell’ultimo secolo questo luogo è stato usato prima come cinema di quartiere, poi come parcheggio ed infine come deposito.